SESSO E CARDIOPATIE: SI PUO' FARE?
Tra i tanti interrogativi che la malattia insinua nel paziente c’è una domanda che sorge spontanea: si può tornare senza problemi ad una normale vita sessuale dopo un infarto?
Tra i tanti interrogativi e ansie che la malattia insinua nel paziente, nel caso particolare dei cardiopatici, c’è una domanda che sorge spontanea e fa da sfondo alla vita e alle conversazioni sull'argomento: si può tornare senza problemi ad una normale vita sessuale dopo un infarto, un ictus o l’installazione di un pacemaker?
I malati hanno comprensibilmente paura, ma sembra che i timori siano infondati.
Almeno, così sostiene Graham Jackson, cardiologo del Guy & St. Thomas’ Hospital di Londra.
Secondo lo specialista, pensare che il sesso sia particolarmente stressante per il cuore, è sbagliato, giacché l’attività sessuale con il proprio partner equivale a un esercizio fisico con un dispendio energetico di moderata intensità.
Esiste un’unità di misura per determinare il dispendio, ed è il Met: ebbene, paragonando in Met delle varie attività sessuali (masturbazione, amplesso, etc.) con attività pudiche come stirare, o lavare i pavimenti, si vede che la differenza è minima, e tutta a vantaggio del sesso.
Se fare l’amore con il proprio partner comporta un dispendio di 2.5 /3 Met (dipende dalla posizione assunta), lavare i pavimenti richiede ben 3.3 Met!
È importante quindi che i cardiologi informino sulla ripresa dell’attività sessuale ogni singolo paziente che arriva in ospedale per una angioplastica o un infarto, superando paure e imbarazzi reciproci.
Naturalmente non esistono ricette universali valide per tutti, e i consigli dovranno essere personalizzati, caso per caso, ma la possibilità reale di tornare a una normale vita sessuale, può essere un contributo importante al superamento dell’ansia e ad un veloce e misurato ritorno alla vita normale.br />